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Ansia dei momenti difficili

2022-12-15 13:32

PsicologiaSalute

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Ansia dei momenti difficili

Ci sono situazioni e periodi bui nei quali l’ansia può impadronirsi della nostra vita e dobbiamo conviverci.

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ANSIA DEI MOMENTI DIFFICILI

 

Ci sono situazioni e periodi bui nei quali l’ansia può impadronirsi della nostra vita e dobbiamo conviverci: anche in questi casi, è possibile ridimensionarla. L’approccio dell’Istituto Riza di Psicosomatica prevede che l’ansia vada accolta e compresa: è questa l’unica strada per curarla davvero.

 

Ma ci sono situazioni di vita, immodificabili quantomeno per un certo periodo, che procurano un’ansia che non è possibile far passare, situazioni nelle quali un’atmosfera minacciosa o un evento drammatico mettono in allerta tutto il nostro essere: può essere una contingenza economica spiacevole o la malattia di un familiare. Si può dire, anzi, che in questi casi non provare alcuna ansia sia patologico e rivela un distacco dalla realtà.

 

CONVIVERCI NON SIGNIFICA ARRENDERSI

 

Se questo tipo di ansia si “deposita” su una persona già ansiosa per natura, rischia di portarla a livelli di stress così elevati che alla fine non riesce ad affrontare la situazione specifica o lo fa con un enorme dispendio energetico.

 

Ecco dunque la necessità di imparare a convivere con l’ansia dovuta ad alcune situazioni “obbligate”, togliendo quella inutile quota in più che può fare grossi danni e spingerci nel tempo a crisi più acute.

 

LE SITUAZIONI SCATENANTI

  • insicurezza economica;
  • malattie gravi proprie o dei familiari;
  • spettri di licenziamento, disoccupazione;
  • atmosfere familiari (ad es. separazioni non consensuali);
  • atmosfere collettive attuali (ad es. pandemia, guerra, terrorismo, lavoro precario);
  • Professioni ad alto rischio di stress (ad es. agenti di polizia, medici, infermieri, agenti di commercio, imprenditori, manager);

 

I RISCHI CHE SI CORRONO

  • assenza di riposo, stato di allarme cronico;
  • frustrazione continua e logorio con rischio di depressione;
  • pensieri ossessivi sull’evento ansiogeno;
  • atteggiamento ipercinetico e logorroico;
  • attacchi di panico;
  • comportamenti di evitamento e scelte non libere;
  • sintomi fisici (palpitazioni, debolezza, tremori, tensioni muscolari, cefalea);
  • difficoltà ad affrontare la situazione che crea ansia, con creazione di nuova ansia;

 

I CONSIGLI UTILI

  • Nelle situazioni di ansia è importante cercare di essere obiettivi e non mettere in campo una reazione emotiva all’evento, per quanto forte. Bisogna cercare di capire se ci sono margini reali di miglioramento o di cambiamento della situazione. E spesso ci sono.

 

  • Lucidamente, è bene ottimizzare il più possibile gli aspetti che ci fanno sentire più sicuri e meno ansiosi, rispettando i nostri limiti emotivi del momento.

 

  • Vivere l’ansia con consapevolezza. L’ansia non va negata, ma vissuta per ciò che è realmente. Eventualmente, attraverso una psicoterapia mirata di 8 o 10 incontri, si impara a separare l’ansia oggettiva, naturale, da quella aggiunta in eccesso.

 

  • Non identificarsi. Chi ha un’indole ansiosa potrebbe facilmente identificarsi o con l’ansia in eccesso o con il problema che la produce. Impariamo a sviluppare uno sguardo distaccato, osservatore, panoramico per gestire meglio la situazione.

 

  • Il corpo in primo piano. Lavoriamo sull’ansia con esercizi fisici quotidiani, disegni, testi, immagini. Portare l’ansia al di fuori e “vederla” ha sempre un effetto calmante.